Roberto Baggio
Per molti Roberto Baggio è semplicemente il calciatore italiano più forte della storia.
La vittoria del Pallone d’Oro nel 1993 sarebbe stato uno dei più grandi riconoscimenti al calciatore, il quale ha concluso la sua carriera con 205 gol in Serie A e una serie infinita di giocate da cineteca, in grado di far sognare anche una squadra considerata provinciale come il Brescia.
Vicenza, Fiorentina, Juventus, Milan, Bologna, Inter e Brescia, queste le maglie vestite dal “divin Codino”, come lo hanno ribattezzato i tifosi azzurri. Una carriera sfortunata a causa degli infortuni ma ricca di soddisfazioni, coronata dalla vittoria di due Scudetti, una Coppa Italia e una Coppa UEFA.
Con la maglia dell’Italia ha regalato lacrime di gioia e di amarezza. Sue le giocate che hanno letteralmente trascinato la Nazionale in finale in occasione del Mondiale negli Stati Uniti (1994).
Nato cattolico, Baggio ha poi abbracciato il buddhismo. Il Divin Codino è definitivamente uscito dal calcio a 46 anni, ritirandosi a vita privata, o almeno è quasi del tutto scomparso all’occhio di telecamere e macchine fotografiche. I suoi interventi si contano sulle dita di una mano, indice del carattere timido di uno del calciatori più forti che la storia del calcio ricordi.
Non fa parte di nessuna società, non allena né commenta il pallone, e rivendica con forza la sua scelta: “ Ho sempre saputo che il calcio aveva una fine. La gente si stupisce: come, non ti metti più gli scarpini, non ti viene voglia? No, e allora? Bisogna che ci mettiamo d'accordo: quelli che senza pallone si sentono appagati e felici sono falliti? ”